Descrizione
- All I’ve got to do
- With a little help from my friends
- No reply
- Strawberry Fields forever
- 5 Let it be
- When ?’m 64
- Something
- Across the universe
- While my guitar gently weeps
- Here there and everywhere
- Petal storm
Tutti i bran sono di John Lennon e Paul McCartney eccetto “Something” e “While my guitar gently weeps” di George Harrison e “Petal Storm” di Giorgio Cordini Arrangiamenti di Giorgio Cordini Giorgio Cordini: Chitarra acustica e percussioni Gaspare Bonafede: Hang e percussioni
In questo nuovo progetto dal titolo “I can’t stop playing the Beatles”, Giorgio Cordini, che per oltre otto anni è stato al fianco di Fabrizio De André, si cimenta nuovamente con la musica dei Beatles, che sono stati per lui l’origine di una passione per la musica mai venuta meno e il riferimento principale nel corso di una ormai lunga carriera.
“Avevo provato a smettere, ma proprio non ci riesco”, dice il chitarrista e intitola proprio così il nuovo lavoro con Bonafede. In effetti Giorgio Cordini aveva già percorso un cammino simile nel 1994 quando pubblicò con Andrea Braido un CD dal titolo “Playing the Beatles”, che i due ebbero modo di presentare in decine di concerti in tutta la Penisola; questo CD aveva poi preso il volo fino ad arrivare in Giappone, dove ebbe una grande diffusione.
Giorgio Cordini ammette: “Sì, anche stavolta, come sempre, ho coinvolto nella mia incontenibile passione per i quattro di Liverpool uno degli amici più cari, Gaspare Bonafede, che ha messo a disposizione della musica dei Fab Four il suo prezioso hang. L’hang è uno strumento molto particolare, forse il meno adatto a riprodurre con precisione delle melodie che sono impresse nella nostra memoria da oltre sessant’anni. Quindi mi sono impegnato in un‘accurata selezione dei brani che più si potevano adattare alla semplicità di questo strumento diatonico, per cercare di farlo diventare il più possibile protagonista, nonostante esso consenta di suonare soltanto un pugno di note. Alla fine ho individuato dieci canzoni, alcune molto note come “Let it be” o “Something”, altre meno conosciute come “All I’ve got to do” o “No reply” e le ho arrangiate per chitarra acustica e hang, costringendo a volte Gaspare Bonafede, uno dei massimi esperti di questo strumento in Italia, a posizioni inusitate e a cambi e accostamenti di bicordi bizzarri e complicati. Alle dieci canzoni dei Beatles è stato aggiunto un brano da me composto appositamente per hang e chitarra, dal titolo “Petal Storm”. ”
Nelle registrazioni non manca naturalmente la chitarra acustica di Giorgio Cordini, una Martin 000-28EC, suonata in modalità fingerstyle. Lo strumento la fa da padrone con parti che il chitarrista ha ideato e creato, adattando le varie tonalità ai limiti imposti dall’hang.
L’hang è uno strumento nato in Svizzera e il suo nome significa “mano”, perché con le mani va suonato. Una volta terminata la registrazione nell’home studio di Giorgio Cordini, a Schilpario, durante gli ascolti, i due musicisti spesso tamburellavano sul tavolo con le dita delle mani tenendo il tempo e producendo così curiosi picchiettii ed effetti che emulavano il lavoro ben più complesso e raffinato di chi aveva suonato le parti di hang.
Ne sono uscite ritmiche e loop di percussioni che è venuto naturale registrare e che completano alla perfezione gli arrangiamenti delle dieci canzoni.
Con l’uscita dell’album “I can’t stop playing the Beatles“ viene anche pubblicato su YouTube un originale video, le cui sequenze sono state girate da Giulia Bonafede a Colere in provincia di Bergamo, tra gli abeti della Valle di Scalve. Nel video montato da Claudio Lugli, i due musicisti intrecciano l’inedito “Petal Storm” con i temi dei brani dei Fab Four.
Ora tutto sembra poter essere ascoltato piacevolmente, è riproducibile in modo minimale, così come è stato registrato e non aspetta altro che di essere eseguito in sale d’ascolto e in piccoli teatri.
La pubblicazione è curata dell’etichetta Fingerpicking.net con il patrocinio di BeNow s.c.p.a. La distribuzione sarà effettuata tramite web.
Il calendario dei prossimi concerti non è ancora definito, ma in programma c’è già il debutto, fissato per giovedì 14 dicembre nella sede più idonea ad ospitare la musica dei Beatles a Brescia, ovvero il “Beatles Museum”, all’Antica Birreria Wührer, in viale Bornata 46. Naturalmente sarà compito di Rolando Giambelli, che ha colto con entusiasmo l’opportunità di fare da padrino al primo live, presentare gli amici musicisti e il loro progetto.
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