(di Sergio Arturo Calonego) – È stato più che altro un modo per ringraziare chi cura le nostre chitarre, chi continua a studiare, sperimentare e trovare soluzioni sempre più innovative e originali alla ricerca del suono perfetto, il suono dei sogni. Un modo per ringraziare i liutai e ancora di più il mondo dei liutai. L’idea è nata da una chiacchierata con Maurizio Cuzzolin, liutaio per passione e amico per quelle coincidenze che non hanno bisogno di un vero perché. Volevamo che quest’anno l’angolo del “Salone della liuteria” al Rendez-Vous non rimanesse solo l’angolo delle buone intenzioni. Volevamo che i liutai si sentissero coccolati e capiti. Per questo è nata questa iniziativa dei video “Art Guitar Test” che, va detto, si è inserita nel contesto del concorso “Liutaio dell’anno”, una formula consolidata del Guitar International Rendez Vous dell’ADGPA che, ogni anno, porta il liutaio vincitore a esporre i suoi strumenti in Francia al Festival Guitare di Issoudun.

Ottenere l’OK di Marino Vignali e Alberto Grollo, i papà del Rendez-Vous annuale, è stato piuttosto semplice, anche perché a loro abbiamo nascosto le reali difficoltà di questa iniziativa. Abbiamo comprato la loro fiducia con un sorriso e un paio di calici di prosecco. Ad ogni liutaio abbiamo fatto scegliere un loro strumento rappresentativo e un interprete (chitarrista) presente al Rendez-Vous, che lo potesse valorizzare… e poi siamo partiti. La parte più complicata forse è stata la scelta del luogo per la registrazione. Trovare un ambiente neutro e abbastanza silenzioso non è stato facile. Una volta trovata la stanza giusta, è stato come iniziare una degustazione di vini.
Bellissimo, faticoso, ma esaltante. Personalmente non mi ha mai convinto la categoria ‘meglio’ o ‘peggio’, sia che si stia parlando di un interprete o di una chitarra. Mi piace pensare alla musica e agli strumenti in termini di varietà, e devo dire che – probabilmente influenzato dal clima informale del Rendez-Vous – alla fine ho avuto la sensazione che ogni chitarra rimandasse fatalmente alla personalità del liuatio. Un po’ come succede fra cane e padroncino.
E quindi è successo che le Baffo Guitars avevano il sorriso di chi ama lo swing. Le Great Owl gli armonici e i registri al posto giusto, come il sorriso pacato ma deciso di chi le costruisce. Le Sangirardi & Cavicchi e le Maxmonte bellissime con le loro voci piene, senza forse. Le Erredi Guitars decisamente muscolari, dolci e con quel pizzico di anarchia che è il marchio di fabbrica di Roberto D’Elia.


Nelle Alberto Bonafini si intuiva l’amore per la tradizione, ma anche la curiosità di voler sperimentare con nuovi materiali. Davide Pusiol ha costruito la chitarra più simpatica del Rendez-Vous: una chitarra celebrativa con tanto di dedica all’ADGPA e intarsi sul manico, sguardo vivace e voce scoppiettante. Momojiri Guitars direi in assoluto le più coraggiose per forma e scelte cromatiche, una dichiarazione d’amore per l’Estremo Oriente e il Giappone. Bellissima la steel proposta da Herrmann Guitars, sapientemente mossa da un Gabriele Posenato veramente ispirato. E poi Mancini, Lucio Bettiol, Roberto Campaci, Marco La Manna, Adielle Guitars, Massimo Del Col, Andrea Badalucco… chitarre curatissime nell’estetica e dinamiche nel suono. Chiedo scusa se sto dimenticando qualcuno. È notte fonda mentre sto scrivendo.


Il premio “Liutaio dell’anno” alla fine è stato assegnato a Francesco Michelutti, che ha presentato una chitarra in stile Martin ‘0’, una chitarra davvero eccezionale. Di questo strumento, che ho avuto modo di suonare personalmente, posso solo dire questo: abituato a suonare con una ‘drennaut’, una volta imbracciata la Micheluttis mi è venuto spontaneo cercare dove fosse stato nascosto l’amplificatore; una chitarra straordinaria per calore, volume e definizione dei registri.
Gli strumenti, oltre che dal sottoscritto, sono stati suonati dal grandissimo Giovanni Monteforte, che si è prestato per una simpatica jam proprio con il sottoscritto, e poi Gabriele Posenato, Matteo Cerchi, Emanuele Grafitti, Alberto Ziliotto, Tommaso Pelliccia e Paola Selva, che ha vinto il premio ADGPA “Chitarrista emergente” 2017. Musicisti bravissimi che si sono prestati con simpatia e disponibilità.

Adesso stiamo assemblando le registrazioni per fare in modo che i video trovino casa prima di Natale nel sito dell’ADGPA. Una considerazione finale: quest’anno il Rendez-Vous lo hanno vinto i liutai. Il livello della liuteria italiana è davvero alto. Niente altro da dire.