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È online il n. 9 di Chitarra AcusticaThe 9th Issue of Chitarra Acustica Is Online

E’ online il n. 9 di Chitarra Acustica, di cui vi proponiamo qui l’editoriale e che potete andare a sfogliare o scaricare gratuitamente al link http://chitarra-acustica.net.

Verso la ricostruzione

Proprio l’altro giorno ho avuto la fortuna di assistere a un concerto di Beppe Gambetta, in duo con il contrabbassista Riccardo Barbera, che si è tenuto nella sontuosa cornice seicentesca della Cappella Paolina all’interno del Palazzo del Quirinale, trasmesso in diretta su Radio 3 per i tradizionali concerti domenicali e in molti paesi d’Europa, attraverso i collegamenti Euroradio. Nel quadro dei festeggiamenti per l’anniversario dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, il concerto era intitolato “L’orgoglio dell’eredità musicale italiana nel mondo” e Beppe, con coerenza, ha potuto affiancare alle sue composizioni originali i repertori della tradizione e dell’emigrazione italiana tratti da Serenata e Traversata, oltre che i suoi tributi a Fabrizio De André.
Ecco, in questo numero di Chitarra Acustica che chiude il nostro primo parziale anno di vita e annuncia un nuovo anno all’insegna di un’edizione anche cartacea, in quest’anno di una crisi e di una decadenza senza precedenti che si riapre timidamente a speranze di ricostruzione, vorrei legare il nostro augurio a questa immagine positiva, forse ingenua, di una chitarra acustica che può essere accolta nei piani alti delle istituzioni e contribuire, nel suo piccolo, al progetto di rilancio della nostra società mortificata.

Michele Dall’Ongaro, Beppe Gambetta e Riccardo Barbera

A proposito di ‘orgoglio italiano’, nel suo concerto Gambetta ha alternato la sua beneamata Robert Taylor con una nuova chitarra costruita da Aldo Illotta, uno degli esponenti più promettenti della nuova liuteria italiana. Di Illotta ospitiamo in questo numero la prova di un ‘poker d’assi’ di sue creature, una sei corde, una dodici corde, una baritona e una classica.
Un altro artista italiano di cui andare orgogliosi è Paolo Gianolio, fedele collaboratore di Claudio Baglioni da tanti anni e di cui abbiamo recensito il primo disco solista Pane e nuvole nel terzo numero. Al pari di Massimo Varini, anche Gianolio è uno di quei grandi professionisti della musica che stanno alla base della costruzione di un pop italiano di qualità. Nel suo caso non è stata un’azienda italiana a dedicargli un modello di chitarra acustica, com’è avvenuto per la Eko Mia di Varini, ma un autentico colosso del nuovo mercato globale, la cinese Walden. A questo chitarra, caratterizzata da un rapporto qualità/prezzo estremamente interessante, ‘Paolone’ sta dedicando il suo prossimo album Tribù di note.
Di orgoglio acustico più in generale, di ‘acoustic pride’ per usare un’espressione coniata anni fa a proposito dell’Acoustic Guitar Meeting di Sarzana, si è parlato invece nell’incontro consacrato a “L’attualità della chitarra acustica”, che si è tenuto nel corso dell’ultima edizione di Acoustic Franciacorta. In questo incontro si sono gettate le basi per la convocazione di una nuova riunione più allargata, intitolata agli “Stati generali della chitarra acustica in Italia”, che si svolgerà al prossimo Meeting di Sarzana.
Intanto nella rivista si avvicendano nuove rubriche. Nel numero scorso è partito il “Guitar Workshop” di Stefan Grossman, che come sempre sarà una vetrina varia di brani suoi e di tanti altri artisti. In questo numero inizia la collaborazione di Jon Gomm, un artista in evidentissima ascesa, che si occuperà delle nuove tecniche a due mani. Nel prossimo anno sarà la volta di Pierre Bensusan, e di altri ancora.
Buonissime feste a tutti!
«The darkest hour is always just before the dawn»

Andrea Carpi

E’ online il n. 9 di Chitarra Acustica, di cui vi proponiamo qui l’editoriale e che potete andare a sfogliare o scaricare gratuitamente al link http://chitarra-acustica.net.

Verso la ricostruzione

Proprio l’altro giorno ho avuto la fortuna di assistere a un concerto di Beppe Gambetta, in duo con il contrabbassista Riccardo Barbera, che si è tenuto nella sontuosa cornice seicentesca della Cappella Paolina all’interno del Palazzo del Quirinale, trasmesso in diretta su Radio 3 per i tradizionali concerti domenicali e in molti paesi d’Europa, attraverso i collegamenti Euroradio. Nel quadro dei festeggiamenti per l’anniversario dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, il concerto era intitolato “L’orgoglio dell’eredità musicale italiana nel mondo” e Beppe, con coerenza, ha potuto affiancare alle sue composizioni originali i repertori della tradizione e dell’emigrazione italiana tratti da Serenata e Traversata, oltre che i suoi tributi a Fabrizio De André.
Ecco, in questo numero di Chitarra Acustica che chiude il nostro primo parziale anno di vita e annuncia un nuovo anno all’insegna di un’edizione anche cartacea, in quest’anno di una crisi e di una decadenza senza precedenti che si riapre timidamente a speranze di ricostruzione, vorrei legare il nostro augurio a questa immagine positiva, forse ingenua, di una chitarra acustica che può essere accolta nei piani alti delle istituzioni e contribuire, nel suo piccolo, al progetto di rilancio della nostra società mortificata.

Michele Dall’Ongaro, Beppe Gambetta e Riccardo Barbera

A proposito di ‘orgoglio italiano’, nel suo concerto Gambetta ha alternato la sua beneamata Robert Taylor con una nuova chitarra costruita da Aldo Illotta, uno degli esponenti più promettenti della nuova liuteria italiana. Di Illotta ospitiamo in questo numero la prova di un ‘poker d’assi’ di sue creature, una sei corde, una dodici corde, una baritona e una classica.
Un altro artista italiano di cui andare orgogliosi è Paolo Gianolio, fedele collaboratore di Claudio Baglioni da tanti anni e di cui abbiamo recensito il primo disco solista Pane e nuvole nel terzo numero. Al pari di Massimo Varini, anche Gianolio è uno di quei grandi professionisti della musica che stanno alla base della costruzione di un pop italiano di qualità. Nel suo caso non è stata un’azienda italiana a dedicargli un modello di chitarra acustica, com’è avvenuto per la Eko Mia di Varini, ma un autentico colosso del nuovo mercato globale, la cinese Walden. A questo chitarra, caratterizzata da un rapporto qualità/prezzo estremamente interessante, ‘Paolone’ sta dedicando il suo prossimo album Tribù di note.
Di orgoglio acustico più in generale, di ‘acoustic pride’ per usare un’espressione coniata anni fa a proposito dell’Acoustic Guitar Meeting di Sarzana, si è parlato invece nell’incontro consacrato a “L’attualità della chitarra acustica”, che si è tenuto nel corso dell’ultima edizione di Acoustic Franciacorta. In questo incontro si sono gettate le basi per la convocazione di una nuova riunione più allargata, intitolata agli “Stati generali della chitarra acustica in Italia”, che si svolgerà al prossimo Meeting di Sarzana.
Intanto nella rivista si avvicendano nuove rubriche. Nel numero scorso è partito il “Guitar Workshop” di Stefan Grossman, che come sempre sarà una vetrina varia di brani suoi e di tanti altri artisti. In questo numero inizia la collaborazione di Jon Gomm, un artista in evidentissima ascesa, che si occuperà delle nuove tecniche a due mani. Nel prossimo anno sarà la volta di Pierre Bensusan, e di altri ancora.
Buonissime feste a tutti!
«The darkest hour is always just before the dawn»

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