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Standing at the Crossroads

Mentre ero in Tasmania ho ricevuto una e-mail da Eric Clapton che mi chiedeva se volevo partecipare al suo Crossroads Guitar Festival.

Non vedevo Eric da quarant’anni. Lo avevo incontrato la prima volta quando avevamo suonato entrambi al Rock’n’Roll show di Murray The K, che si era tenuto per dieci giorni al Paramount Theatre di Brooklyn. Quattro concerti al giorno con ogni gruppo che doveva suonare un pezzo. C’erano anche gli Who e vederli distruggere i propri strumenti quattro volte al giorno era veramente esilarante! Quando sono arrivato a Londra, due mesi dopo, le uniche persone che conoscevo erano Eric e Ginger Baker. Andavamo in giro a suonare e a parlare delle nostre cose. Perciò il fatto di ritrovarci di nuovo mi divertiva, anche se partecipare a un evento con così tanti numeri uno della chitarra elettrica mi intimidiva un po’.

Mi è stato chiesto di fare alcuni pezzi da solo e due in duo con Keb’ Mo’, oltre ad un seminario di 40 minuti sul palco della Ernie Ball al Guitar Village. Avevo conosciuto Keb’ ad un Namm Show, e mi era piaciuta la sua voce e la sua musicalità.

In cartellone c’era anche Bert Jansch, che non vedevo da dieci anni.

Pino Daniele era un altro artista che avrei voluto incontrare. Avevo ascoltato la sua musica quand’ero in Italia, e mi piacevano la sua voce, le sue canzoni e il suo modo di suonare.

C’era anche Earl Klugh, di cui avevo seguìto la musica per anni.

Robert Randolph e la sua band erano un altro gruppo che volevo ascoltare. Poi ovviamente c’erano le icone del blues elettrico: Jeff Beck, Buddy Guy, Robert Cray, Jonny Lang, Joe Bonamassa, James Burton, Dereck Trucks, perfino gli ZZ Top, e chiaramente Eric e Steve Windwood. Oltre alle pop star John Mayer e Sheryl Crow.

Faceva caldo, ma veramente caldo allo stadio Toyota Park di Chicago. Venerdì è stato il giorno più bello. Ci sono state le prove dalle 10 di mattina fino alle 11 di sera. Jo è venuta con me e avevamo anche due dei nostri figli e mio nipote Noah. E in più alcuni amici con i propri figli. È stato un bellissimo weekend per stare insieme genitori e figli. Abbiamo tutti assistito alle prove e ai vari sound check. Un’atmosfera molto rilassata per gli artisti, mentre gli addetti al palco e al service audio e video hanno lavorato duro per far funzionare il tutto.

Io e Keb’ abbiamo provato “Mississippi Blues” e “Roll and Tumble Blues” vicino ai nostri camerini. Abbiamo provato diversi arrangiamenti e dopo circa un’ora avevamo pronti i nostri duetti. Fortuna che c’era l’aria condizionata nell’area dei camerini e della mensa degli artisti! Siamo stati anche fortunati ad avere come rifugio lo stand della Fender, che aveva un grande schermo 12’ x 20’ dove si proiettavano le partite del campionato mondiale di calcio. Con Eric, David (mio figlio) e Noah (mio nipote) abbiamo guardato la squadra degli Stati Uniti lottare per la vittoria, ma alla fine soccombere malgrado tutte le nostre urla.

I musicisti ‘acustici’, Keb’ Mo’, Bert ed io abbiamo fatto il sound check dopo tutti i gruppi. Erano le dieci di sera passate e abbiamo potuto sistemare solamente i livelli dei monitor e non tutto l’insieme. Infatti il mio suono da solo, sabato, era pessimo, con rientri e interruzioni. Fortunatamente le cose sono migliorate in duo con Keb’ Mo’.

Un venerdì e sabato impegnativi, ma molto piacevoli. Del resto cosa c’è di meglio che trascorrere un po’ di tempo con i vecchi amici, i propri figli e i musicisti che avresti sempre voluto ascoltare?

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