È interessante scoprire come l’impatto delle tradizioni diverse da quelle britanniche e africane fosse così marcato a New Orleans e in tutti gli Stati del Sud degli Stati Uniti. In Mr. Jelly Lord di Alan Lomax, Jelly Roll dice: «[…] tutti i miei parenti provenivano dalle coste della Francia, cioè dall’altra parte del mondo, e arrivarono nel nuovo mondo anni fa».
A New Orleans c’era infatti una competizione selvaggia tra la musica ‘più sofisticata’ di radice franco/spagnola e quella di pura estrazione africana. Jelly Roll parlava spesso di alcune sue composizioni come se avessero delle «tracce spagnole», intendendo dire che i ritmi erano diversi, come nei ritmi di habanera che abbiamo già discusso in precedenza.
Quindi, da dove provenivano gli ingredienti latini o spagnoli? Alla fine del secolo molta musica latino-cubana veniva suonata a New Orleans, per esempio il genere danza. Se comparate “Solace” di Joplin con “La Celosa” di Ignazio Cervantes, noterete che sono simili sul piano del ritmo e dello stile. La contradanza “Ojos criollos” di Louis Moreau Gottschalk ha anch’essa le stesse essenziali figure ritmiche. Ignazio Cervantes era un noto compositore cubano scomparso nel 1905, e Gottschalk scrisse “Ojos Criollos” nel 1895 in Martinica.
È molto probabile che Scott Joplin abbia ascoltato pianisti famosi come Gottschalk, pianisti che si esibivano a Cuba, nei Caraibi francesi, a New Orleans e in altre città americane. Bande militari messicane suonavano lungo la costa del Mississippi intorno agli anni 1880, ed erano ben conosciute. Nel 1885 New Orleans fu sede della World Industrial and Cotton Centennial Exposition, dove gente proveniente da varie parti dell’America venne a contatto con realtà interculturali tra i padiglioni della fiera. La banda dell’VIII Reggimento della Cavalleria Messicana ebbe successo in quell’occasione.
Molti musicisti delle prime jazz band provenivano dalle bande militari ed erano veterani della Guerra Ispano-Americana. Willie Cornish, trombone di Buddy Golden, fu uno di questi, aveva trascorso molti mesi a Cuba; così come aveva fatto il ‘padre del blues’ W.C. Handy, che era stato a Cuba nel 1910 con l’esercito USA. Nel famoso “St. Louis Blues” di Handy è inserita una sezione di habanera.
La musica nata nel Nuovo Mondo è un complesso di musiche, non solo uno specifico gruppo di generi musicali nazionali. Può essere spiegato dalle comuni origini culturali delle popolazioni trasferite dall’Africa Occidentale, che hanno popolato l’intero bacino caraibico, una vasta regione compresa tra il Brasile e il Tennessee: «[…] è la storica esperienza di conquista, schiavismo e repressione, e non solo il luogo di origine dell’Africa Occidentale, a rendere conto della coerenza dei modi espressivi neo-africani».*
In questo gumbo di influenze culturali dall’Africa e da diverse parti dell’Europa si sono sviluppati il jazz, il blues e il ragtime, di cui si possono ascoltare fino a oggi gli echi nelle musiche che chiamiamo moderne e attuali.
Ho qui incluso le ultime sezioni di “Solace (a Mexican Serenade)”, come esempio di un ritmo di habanera usato nelle linee di basso di un ragtime arrangiato per chitarra fingerstyle.
“Solace (a Mexican Serenade)” [Parte II, PDF]
“Solace (a Mexican Serenade)” [Parte II, TEF]
In bocca al lupo !
Lasse Johansson
* Timothy Brennan, Secular Devotion: Afro-latin Music and Imperial Jazz, 290 pp., Verso, 2008