È online il numero 4/2014 di Chitarra Acustica, di cui potete leggere l’editoriale di presentazione e che potete sfogliare, scaricare o richiedere nella sua versione cartacea su chitarra-acustica.net o nei migliori negozi di strumenti musicali.
«Vecchie e nuove generazioni»
Un motivo di ispirazione importante nella preparazione di questo numero è stato il recente film dei fratelli Coen, A proposito di Davis, con la sua rievocazione musicalmente coinvolgente, seppure di fantasia, della scena folk che ruotava intorno al Greenwich Village di New York e ai suoi locali all’inizio degli anni ’60. Una scena che affondava le sue radici negli incontri avvenuti intorno al 1939 di Pete Seeger e Alan Lomax rispettivamente con Woody Guthrie e Leadbelly, e nella successiva introduzione di questi ultimi appunto negli ambienti newyorkesi del Village, contribuendo alla nascita di quel movimento di folk revival che si è andato sviluppando nel periodo della seconda guerra mondiale, ha attraversato con difficoltà la stagione del maccartismo, ed è definitivamente esploso nella seconda metà degli anni ’50, gettando le basi di tutta la musica acustica e di tutta la nuova canzone d’autore, Bob Dylan in testa, che ha influenzato in modo decisivo le nostre esistenze.
A proposito di Davis ha preso spunto in qualche misura dall’autobiografia di Dave Van Ronk, la cui traduzione italiana è uscita con il titolo Manhattan Folk Story in concomitanza con l’uscita della pellicola in Italia. E il titolo originale del film, Inside Llewyn Davis, riecheggia quello di un album di Van Ronk del 1964, Inside Dave Van Ronk. Dave non è stato un artista di grandissimo successo del periodo, ma è stato comunque un musicista molto influente e un importante punto di riferimento, in particolare come chitarrista, per il suo approccio al blues e per essere stato un pioniere nell’arrangiamento dei classici del ragtime. Era soprannominato ‘il sindaco di MacDougal Street’, una strada del Village, come recita il titolo originale della sua autobiografia, The Mayor of MacDougal Street. E lo stesso Dylan si richiama a lui per essersi ispirato ad alcuni suoi arrangiamenti nel proprio disco d’esordio del 1962. Anni dopo nel 1978, Reno Brandoni ha avuto la fortuna di accompagnarlo per tutta la sua prima tournée italiana, aprendo i suoi concerti. Quale migliore occasione, quindi, per ricordare ora Dave Van Ronk insieme a quel periodo felice per la chitarra acustica nel nostro paese.
Happy Traum è un altro personaggio di spicco di quella stagione del Greenwich Village. È un po’ di tempo che cercavamo di organizzare un’intervista con lui e finalmente siamo riusciti a portarla a termine. A sua volta amico di Van Ronk e di Dylan, con il quale ha condiviso alcune incisioni, Happy è per noi una figura fondamentale: nel 1966 ha pubblicato Finger-Picking Styles for Guitar, il primo metodo didattico per chitarra acustica fingerpicking con l’ausilio della tablatura; e nel 1967 ha fondato la Homespun Tapes, pionieristica casa produttrice di materiale audio e in seguito audiovisivo per una rinnovata istruzione musicale, sterminato archivio didattico della musica che amiamo.
A un certo punto dell’intervista, Traum cita tra i suoi musicisti preferiti Beppe Gambetta, per la sua capacità di aver esplorato una tradizione musicale come quella americana, diversa dalla propria, e di averla ricondotta a un’unione con elementi delle proprie tradizioni italiane ed europee. Questa del dialogo tra le proprie tradizioni musicali di origine e altre culture musicali, è proprio un’idea distintiva dello spirito del Greenwich Village, che ricorda gli insegnamenti di Alan Lomax e Pete Seeger.
E Beppe, così onorato da uno dei suoi ‘maestri’, in qualche modo ‘rilancia’ intitolando la quattordicesima edizione della sua Acoustic Night, che dall’8 al 10 maggio inaugurerà ancora una volta la nuova stagione dei festival di chitarra acustica in Italia, a Le nuove generazioni: i suoi ospiti di quest’anno sono infatti Aoife O’Donovan, Rushad Eggleston e Mike Witcher, tre giovani artisti indipendenti degli Stati Uniti, che bene incarnano l’energia creativa di una generazione cresciuta in un mondo globale, dove le diverse culture riescono facilmente a incontrarsi. Lo spirito del Village si tramanda di padre in figlio, di generazione in generazione.
E a proposito di nuove generazioni Alberto Ziliotto, giovane ‘promessa’ del fingerstyle italiano, vincitore nel 2010 del concorso “Suona a Ferentino Acustica”, ha voluto a sua volta festeggiare con un’intervista Luca Stricagnoli, classe ’91, che la CandyRat Records ha recentemente premiato pubblicando nel proprio canale YouTube il suo interessante arrangiamento del tema principale del film L’Ultimo dei Mohicani.
Vecchie e nuove generazioni crescono!
Andrea Carpi