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Eon Guitar Quartet – Guitare

eon-coverRiprendiamo il discorso avviato con le recensioni del primo volume del metodo ad opera del Bruskers Guitar Duo (Chitarra Acustica n. 1/2015) e del CD del duo Gian Paolo Lopresti & Massimo Riva (Chitarra acustica, n. 2/2015). Abbiamo visto abbondantemente come l’esperienza del suonare insieme, allontanandosi dalla condizione solistica (certamente quasi consustanziale alla chitarra), rappresenti non solo un delicato banco di prova dal punto di vista umano e relazionale, ma anche tecnico e compositivo, giacché il lavoro di trascrizione ed esecuzione, fatto ai giusti livelli di competenza tecnica e musicologica, è davvero assimilabile alla composizione.
Discorsi che tornano e si amplificano nel caso dell’Eon Guitar Quartet, fondato nel 1999 e formato da Giovanni Maselli, Rita Casagrande, Roberto Tascini e Mario Barbuti (vedi www.eonguitarquartet.com). Il loro ultimo lavoro, il CD Guitare per l’etichetta Stamata, all’avanguardia nella produzione dei più interessanti talenti del panorama contemporaneo, rappresenta una nuova e originale frontiera nel complesso e variegato mondo del repertorio per formazionei di chitarre. Questo perché l’operazione compiuta da Eon è partita da alcune delle pagine più celebri della chitarra classica contemporanea (per limitarci a due sole: i “Quattro pezzi brevi” di Frank Martin e le “Cinque bagatelle” di Sir William Walton), si è ampliata con un’accurata ricerca musicologica che ha portato alla scoperta di trascrizioni per orchestra da parte degli stessi autori, per poi tornare da queste ultime alla chitarra, ma in elaborazioni per quartetto. Praticamente un doppio salto mortale carpiato con avvitamento… o giù di lì. Difficile e pericoloso proprio come questo tipo di tuffo. Ma in questo caso l’entrata in acqua è di quelle che strappano l’applauso, perché la riuscita timbrica e sonora di queste elaborazioni è davvero qualcosa di inaudito, così come l’equilibrio tra il lavoro compositivo insito nella trascrizione e nell’orchestrazione e il rispetto profondo degli originali. Peraltro in questo caso non solo è opportuno ma doveroso parlare di composizione, perché l’Eon Guitar Quartet si è affidato proprio alla competenza di compositori quali Eugenio Becherucci, Fabio Rizza, Caterina Centofante, Paolo Geminiani.
E dunque i già citati “Pezzi brevi” di Martin (qui “Guitare”) rivelano in questa rinnovata veste sfumature timbriche e dinamiche forse ancora più raffinate e morbide dell’originale, che li liberano dalla scomoda e sbrigativa taccia di ‘avanguardia con cui Segovia (noto sia per le sue illuminazioni che per le sue ‘cecità’) li ripudiò. Mentre le “Bagattelle” di Walton (qui “Varii capricci”) trasudano la loro inquietante modernità e la loro pensosa espressività fatta tanto di silenzi quanto di ipertrofici riempimenti di spazi sonori, di melopee e di ritmi sinuosi.
Meno sorprendente la versione dell’ “Homenaje” di Manuel de Falla a Claude Debussy, perché la versione orchestrale di questo magistrale foglio d’album chitarristico è ben nota. Eppure quell’ipnotico ritmo di habanera continua a scandire una composizione enigmatica, che nell’ampliamento a quattro chitarre trova misteriosi echi etnici e talvolta si ricollega ai freschi respiri delle “Notti nei giardini di Spagna”.
Grande prova, invece, nella riscoperta di Ottorino Respighi, qui spolverato della oppressiva caligine del descrittivismo e dell’oleografia e restituito alla sua cifra di trascrittore e studioso di musiche antiche (in questo caso per liuto). Nella terza suite per orchestra d’archi “Antiche arie e danze per liuto”, l’elaborazione per quartetto di chitarre ritesse le fila di una continuità avventurosa, ma sempre presente, tra strumenti a pizzico e ad arco antichi e moderni, tenuti insieme dal riferimento ad arie e danze di corte sotto l’egida di compositori quali Jean-Baptiste Besard e Ludovico Roncalli. Un’operazione coraggiosa che aggiunge ancora un quoziente di difficoltà al tuffo di cui sopra. Si chiude brillantemente con “La oración del torero” di Joaquín Turina.
Guitare, disponibile su tutti gli store digitali o contattando direttamente gli artisti attraverso il sito di Stamata, è un CD raccomandato a chi ama il suono della chitarra nei suoi aspetti artistici ma anche propriamente fisico-acustici, a chi è affascinato dalle combinazioni sonore e dall’arte della rielaborazione, a chi vuole un’ulteriore pezza d’appoggio per gridare al mondo quale straordinario veicolo espressivo siano le nostre amate sei corde.

Carlo de Nonno

PUBBLICATO


Chitarra Acustica, n.05/2015, p.19

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