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Paolo Bonfanti & Martino Coppo a Un Paese a Sei CordePaolo Bonfanti & Martino Coppo at ‘Un Paese a Sei Corde’

CASALE CORTE CERRO, 30 luglio 2011 – Certamente Paolo Bonfanti ha immaginato e scritto i suoi brani perché fossero eseguiti così come nel suo CD Takin’ a Break, ma non c’è dubbio che nella versione suonata in duo con Martino Coppo ci guadagnano parecchio. Quindi un concerto di questi due straordinari musicisti è assolutamente un evento da non perdere. Siamo a Casale Corte Cerro e la vista che si gode è magnifica, con il Mottarone di fronte e il lago d’Orta, in un angolo, ai nostri piedi. In cielo solo qualche nuvola rosa, in questa serata finalmente serena. Sul palco un duo che comunica talmente tanta energia da trascinare tutto il pubblico e fargli immaginare di essere molto lontano da qui, al di là dell’oceano, nella patria del bluegrass.

Paolo Bonfanti & Martino Coppo

Già la partenza del concerto è da togliere il fiato, con uno scatenatissimo “Two Steps Away from the Blues”, e già si capisce che la serata non sarà sicuramente noiosa. Anche il successivo “Tennessee Blues” ha un bel tiro e il mandolino di Martino Coppo contagia tutti col suo brio. Sicuramente anche Paolo Bonfanti, che si diverte moltissimo con virtuosismi che lasciano il pubblico a bocca aperta. Anche le ballad cantate da Bonfanti, pur se più lente, sono meno malinconiche grazie all’accompagnamento di Coppo, che alterna mandolini differenti – sempre di tipo americano – a seconda delle diverse esigenze di ciascun brano. La sintonia tra i due è perfetta e le accordature degli strumenti diventano il pretesto per divertenti scambi di battute tra di loro, ma anche con i presenti, davvero divertiti da questa festa country. Ma siamo sicuri che a suonare siano solo in due?
Martino Coppo
Così interpretata, anche “I Got a Mind”, ispirata allo stile di Neil Young, risulta molto più simpatica. Non parliamo poi di “Dixie Cannonball” che trasforma in veri e propri cowboy (urletti compresi) l’intera platea. Impossibile resistere anche per noi piemontesi compassati! Una pausa con “Dark and Lonesome Night” dall’ultimo CD di Bonfanti e siamo pronti a ripartire a gran ritmo con “Rusty Old American Dream”, di David Wilkox. Complice il suono allegro del mandolino e i sorrisi sornioni di Martino Coppo, lo stile bluegrass è, e rimane, il denominatore comune di questa serata anche nella scelta dei brani successivi, prima con un gospel, “I’m gonna walking the Street in Glory”, poi con un classico del blues, “Crossroads” di Robert Jhonson, che già da soli fanno tanto vecchia America. Con “Rolling & Tumbling”, recentemente riportato in auge da Eric Clapton, si è raggiunto uno dei momenti più coinvolgenti, col pubblico che non ha potuto trattenere gli applausi a scena aperta. Ancora un gospel per il bis richiestissimo dai tanti, calorosissimi, applausi e poi, davvero ultimo, l’indiavolato “Long Journey Home”, brano della tradizione bluegrass e cavallo di battaglia dei Red Wine di cui Coppo fa parte.
Paolo Bonfanti

Peccato non ci fosse un CD con cui portarsi a casa un po’ dell’atmosfera gioiosa di questo concerto, ma questa mancanza rende ancora più preziosa la bellissima serata che Un Paese a Sei Corde ci ha regalato. Grazie a Lidia e Domenico!

Patrizia & Mauro Gattoni

(foto di Patrizia Mattioli)
CASALE CORTE CERRO, 30th July 2011 – Of course Paolo Bonfanti thought up and wrote his pieces so that they would be performed as they are in his CD Takin’ a Break, but there can’t be any doubt that in the version played in a duo with Martino Coppo, they have a little extra something. And so a concert by these extraordinary two musicians is an absolutely not-to-be-missed event. We are in Casale Corte Cerro and the view that you enjoy there is magnificent with the Mottarone opposite and Lake Orta in a corner at our feet. There are only a few pink clouds in the sky and we finally have a serene evening. On the stage, there’s a duo who express such incredible energy that they sweep the public up off their feet and make them imagine they’re far away from here, the other side of the ocean in the homeland of bluegrass.

Paolo Bonfanti & Martino Coppo

The opening of the concert takes your breath away already. It begins by letting rip with ‘Two Steps Away from the Blues’ and you realise at once that the evening will certainly not be boring. ‘Tennessee Blues’ that follows is equally catchy and Martino Coppo’s mandolin infects everyone with its liveliness – including Paolo Bonfanti who’s having such a lot of fun with his bravura that leaves the public open-mouthed. And the ballads too sung by Bonfanti, even if slower, are less melancholy thanks to Coppo’s accompaniment. He alternates different mandolins – always of the American kind – according to the different needs of each piece. They are perfectly tuned in to each other and in fact the instruments’ tuning becomes the subject of amusing jokes between the two of them and the public who are having the time of their life in this country party. But are we sure that it’s just the two of them playing?
Martino Coppo
Performed in this way, even ‘I Got a Mind’ inspired by Neil Young’s style is much more fun, not to mention ‘Dixie Cannonball’ that sees the whole crowd transformed into authentic cowboys (shrieks included). It’s impossible to resist even for us from Piemonte with our typical stiff upper lip. There’s a moment of calm with ‘Dark and Lonesome Night’ from Bonfanti’s last CD but then we’re ready to go again at great rhythm with David Wilkox’s ‘Rusty Old American Dream’. The cheerful sound of the mandolin and Martino Coppo’s sly smile are accomplices. The bluegrass style is and remains the common denominator of this evening in the pieces that follow, first with gospel ‘I’m gonna be walking the Street in Glory’ and then with Robert Johnson’s blues classic ‘Crossroads’ – just on their own they recreate old America so well. With ‘Rolling & Tumbling’, recently brought back into vogue by Eric Clapton, we have reached one of the most engrossing moments and the public can’t keep back their rounds of applause throughout. There is more gospel during the encore that is insisted upon by many more rounds of affectionate applause and then comes the song that is really the last one – the wild ‘Long Journey Home’ a piece from the bluegrass tradition and the strong point of ‘Red Wine’, the group that Coppo is part of.
Paolo Bonfanti

It’s a shame there isn’t a CD so that a bit of the joyous atmosphere of this concert can be taken home with you but this lack makes the beautiful evening offered us by ‘Un Paese a Sei Corde’ all the more special. Thank you Lidia and Domenico!

Patrizia & Mauro Gattoni

(photo by Patrizio Mattioli)

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