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Qualità e cura dei dettagli – Intervista a Bill Collings

La Collings Guitars costruisce circa 1400 chitarre acustiche flat top, 400 chitarre elettriche e 500 mandolini e ukulele all’anno nella periferia di Austin, in Texas. L’azienda si è guadagnata una reputazione in tutto il mondo grazie a una qualità e coerenza costruttiva senza compromessi, destinando lunghe ore di attenta manodopera qualificata ad ogni strumento che produce. Ci vogliono più di 50 ore-uomo altamente qualificate per completare una chitarra acustica, molte più di quante la maggior parte della produzione di massa potrebbe mai contemplare.
A differenza della maggior parte dei costruttori di chitarre più importanti, la Collings non prevede alcun programma ufficiale di endorsement di artisti, anche se un rapido sguardo alla lista dei possessori di chitarre Collings rivela una variegata serie di star da Lyle Lovett a Johnny Depp, da Bill Frisell a Keith Richards, tutti attratti dalla precisione costruttiva tipica del XXI secolo e dal tono e suonabilità caratteristici del vecchio mondo.billcollings

A partire dall’inizio, potreste raccontarci in breve la vostra storia?
Mi sono trasferito dall’Ohio al Texas a metà degli anni ’70. Studiavo medicina, ma non era cosa per me, così ho lasciato. Mentre ero in viaggio, mi sono imbattuto in un laboratorio di meccanica gestito da un anziano signore, un ingegnere. Ho finito per restare con lui per diversi mesi, cercando di imparare tutto quello che potevo. Capii che questo era quello che volevo: costruire cose. E ho iniziato a cercare di coniugare il mio interesse di sempre sia per le chitarre che per gli utensili da lavoro, nella sfida di costruire e riparare strumenti a corda.
Dopo un paio di anni a Houston, dopo diverse chitarre e un banjo, mi sono diretto ad ovest nella California meridionale, ma non sono andato oltre Austin. Ho condiviso delle botteghe con i colleghi liutai Tom Ellis e Mike Stevens. Da lì, ho messo su un piccolo laboratorio in un garage di legno ‘da un posto macchina’. Ho cominciato a guadagnarmi una reputazione per l’eccellente qualità del mio lavoro e la meticolosa attenzione ai dettagli, che si è diffusa rapidamente. Nel 1989 ho preso in affitto uno spazio di circa 90 metri quadrati e ho assunto due aiutanti.
Quello stesso anno, un ordine di 24 chitarre custom da parte del leggendario rivenditore di strumenti vintage, George Gruhn, ha contribuito ad affermarci nel mercato nazionale. Alla fine del 1991, è stato acquistato un magazzino di alimenti per animali di 300 metri quadrati, alla periferia di Austin, che è stato occupato nella primavera del 1992. Entro il 2005, la dimensione del negozio era triplicata, con 50 dipendenti a tempo pieno, e sono stati fatti dei lavori per un nuovo negozio di 2500 metri quadrati. L’adozione della tecnologia a CNC (Controllo Numerico Computerizzato) ha contribuito a raggiungere un livello di coerenza, precisione e sicurezza nella produzione delle parti che non era possibile in precedenza. Per quanto l’azienda sia cresciuta e i processi si siano raffinati, c’è una cosa che non è cambiata… il nostro impegno a costruire i migliori strumenti acustici steel-string possibili.
Nel 1999 abbiamo avviato la produzione dei primi mandolini Collings che, come le nostre chitarre, hanno rapidamente fissato nuovi standard per l’industria. Negli anni successivi, la produzione dei mandolini Collings si è ampliata fino a includere sette modelli con finitura sia a gommalacca, sia a vernice.
Nel 2006, la Collings ha iniziato a costruire chitarre elettriche, che a loro volta hanno fissato degli standard per il settore.

Collings è ancora un’azienda al cento per cento a conduzione familiare?
Sì, io sono l’unico proprietario. Ho cominciato come riparatore, come fanno molti costruttori, poi ho iniziato a costruire chitarre per alcuni musicisti a Houston. Da lì, ho portato un paio di chitarre a diverse fiere di settore e ho iniziato a prendere degli ordinativi. Dopo averlo fatto per circa quindici anni, ho voluto tentare la sfida di avere un gruppo di persone che costruiscono le chitarre nel modo in cui io le costruisco, riuscendo a mantenere i miei standard qualitativi. È ancora la mia sfida.

Stefan Grossman disse nel corso di un’intervista: «State cercando una vecchia Martin? Allora acquistate una Collings»…
Abbiamo sempre cercato di rendere omaggio alle grandi chitarre che furono costruite secondo lo stile tradizionale. Poiché le vecchie Martin sono diventate sempre più costose, suppongo che Stefan stesse commentando il fatto che noi offriamo una chitarra di stile vintage molto ben fatta a un prezzo molto inferiore.

Nel 1999 avete iniziato a costruire mandolini. Come mai? E come vanno?
Mi è sempre piaciuto intagliare il legno e ho costruito chitarre archtop per anni, così ho voluto aggiungere qualcosa di diverso nella linea degli strumenti scolpiti. Inoltre, i mandolini sono strumenti veramente belli e sono sempre rimasto colpito dal modo in cui suonano nelle mani di un buon esecutore. Alla gente sembra che piacciano, siamo molti mesi indietro rispetto alla domanda.

Quanto è importante nella vostra attività l’immagine e il potere dei vostri endorser?
Non abbiamo mai avuto veramente un programma ufficiale di endorsement degli artisti, ma recentemente ce ne siamo curati un po’ di più. In ogni caso il nostro obiettivo principale è sempre stato quello di costruire strumenti di grande qualità, più che il marketing, e così sarà sempre. Sembra che a molta gente piaccia suonare i nostri strumenti, senza che noi ci preoccupiamo troppo di convincerli!

Come state affrontando questo periodo di crisi?
Il 2009 è stato un anno abbastanza interessante per noi. E penso che tutte le aziende costruttrici di chitarre direbbero la stessa cosa. Però la crisi ci ha reso un po’ più pronti, il che è positivo, e abbiamo avuto degli anni record sia nel 2011 che nel 2012. Credo che due cose siano state a nostro favore: c’è sempre un mercato per i prodotti di alta qualità, e in tempi difficili la gente ha ancora bisogno di musica per tirarsi su!

I prossimi progetti?
Il progetto più recente è consistito nel produrre legno di risonanza laminando trance sottili di legno per dare forma a chitarre elettriche semi-hollow. Abbiamo iniziato a costruire chitarre elettriche nel 2006. Queste chitarre erano tutte in legno massello, naturalmente, e costruivamo versioni in legno massello di chitarre che erano sempre state costruite in passato con legno compensato. A forza di ascoltare chitarre diverse, ci rendevamo sempre più conto che quelle chitarre in compensato degli anni ’50 e ’60 avevano una sonorità diversa rispetto a quelle in legno massello. Questo progetto ci ha molto divertito e ha rappresentato per noi un grande insegnamento sul fatto che c’è sempre qualcosa di nuovo… o di vecchio… da imparare. La nostra chitarra laminata I-35 LC è ora uno dei nostri modelli elettrici più venduti!

PUBBLICATO
Chitarra Acustica, 9/2012, pp. 56-67

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