«La conoscenza parla, la saggezza ascolta». Un antico proverbio inglese che sta molto a cuore ad Antonio Forcione. Perché racchiude tutta la filosofia di vita e di musicista che il chitarrista molisano ha fatto sua, da quando ha capito che la sua vita sarebbe stato ciò che aveva ascoltato dentro di sé.
Dentro quel giovane adolescente c’era l’attenzione all’ascolto del mondo esterno e di quello interiore. L’attitudine a spostare sempre in avanti l’orizzonte ha permesso al chitarrista talentuoso di rivolgere la propria attenzione alle culture altre.
Nel suo lungo peregrinare in giro per il mondo, Antonio ha disseminato sedici album ricchi della sua esperienza musicale ed umana. Con questi ‘Schizzi dell’Africa’ aggiunge un nuovo tassello al suo puzzle multietnico, dove qui il colore è creato con note, voci, ritmi, melodie, frutto della simbiosi tra Forcione e i musicisti incontrati durante i suoi viaggi nel continente africano. Sonorità provenienti dal Senegal, dallo Zimbabwe, dal Sud Africa e dallo Zambia si fondono così alla ritmica inconfondibile della chitarra di Forcione, che conferma di saper trattare con cura quel magnifico bagaglio virtuosistico che possiede.
Nel CD, in cui suona la 6 e la 12-string oltre alla 6 corde in nylon, è accompagnato dal suo storico quartetto, l’AFQ, con l’aggiunta di una schiera di straordinari musicisti africani, ma anche europei ed italiani, tra cui spiccano Seckou Keita (Senegal), Chiwoniso Maraire (Zimbabwe), Juldeh Camara (Gambia), Zamo Mbutho (Sud Africa), il francese Dominique Di Piazza e gli italiani Dado, Enzo Zirilli, Fulvio Sigurtà.
Il suo chitarrismo affascinante, evocativo, dal tocco eccellente, trascina l’ascoltatore in un caleidoscopio di sonorità di profonda bellezza. La musica di Forcione possiede la giusta chiave per farci ‘vedere’ il continente africano con la saggezza dell’ascolto.
Gabriele Longo