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Chitarra acustica Walden B-1E Baritone

Della Walden ci siamo occupati a più riprese su queste pagine, ricavandone sempre ottime sensazioni. E il mercato, dal canto suo, sta dando ragione alla scommessa di Jonathan Lee – capo progettista della Walden – sull’avventura della joint venture con la KHS Musical Instruments di Taiwan. Forse queste chitarre costruite in Cina non saranno strumenti «che dovrebbero costare, per qualità dei materiali e della lavorazione, fino a cinque volte di più» come era stato solennemente annunciato al momento del lancio del brand, ma sicuramente si tratta di chitarre realizzate con cura, precisione e legni di qualità. L’idea poi di introdurre (finalmente) sul mercato italiano una baritona a un prezzo abbordabile, potrebbe rivelarsi estremamente azzeccata. Il livello di interesse nei contronti di questo tipo di strumenti, soprattutto tra gli appasionati di fingerstyle, è cresciuto negli ultimi anni in maniera esponenziale. Ma, al momento, la disponibilità di modelli è piuttosto esigua: Taylor, Larrivée, Lakewood e pochi altri hanno qualcosa in catalogo, ma in fascia di prezzo piuttosto proibitiva; tale da non invogliare particolarmente l’idea di fare esperimenti in questa direzione. La B-1E, invece, si colloca tutto sommato in un segmento di spesa che può essere alla portata di molti. Vediamo se può valerne la pena.walden1

Cosa sia una chitarra baritona, ormai, non dovrebbe più essere necessario ripeterlo, ma… nel dubbio: si tratta di uno strumento accordato una quarta sotto lo standard tuning, sempre con gli stessi intervalli tra le sei corde, con una scala leggermente più lunga. Anche se il ‘leggermente’ è un concetto piuttosto relativo: si varia dai 26” ai 30” con differenze sostanziali in termini di suonabilità ma anche di resa. La Walden, quindi, si potrebbe tranquillamente definire una baritona ‘a scala corta’, con i suoi 26 e ¾”.

La realizzazione dello strumento non tradisce lo standard a cui Walden ci ha abituato in questi anni: è assolutamente impeccabile. La tavola in abete Sitka massello è senza buca centrale, con una doppia sound hole sulla spalla superiore: una tonda sul frontale e una ovale sulla fascia che, come il fondo, è realizzata in laminato di palissandro indiano, il tutto con finitura satinata. La giunzione è ornata da un sottilissimo filetto BWB, molto elegante, che richiama il fregio in perloid della buca. Il ponte, come la tastiera, è in palissandro indiano e ha un design piuttosto semplice ed essenziale.

Il manico è in mogano con rinforzi in grafite – che fanno anche da binding – e truss rod a doppia azione, e con profilo a C sottile. La paletta è impiallacciata in palissandro e monta sei meccaniche dorate, di produzione interna, con la palettina in gomma nera. Una soluzione che sta prendendo piede ultimamente e che personalmente apprezzo molto: è gradevole esteticamente e dà una buona presa alla mano sinistra.
Una volta imbracciata, grazie allo shape del corpo che è una via di mezzo tra una OM e una mini jumbo, la chitarra risulta piacevolmente bilanciata e comoda. Il setup, particolarmente curato, contribuisce in maniera determinante a rendere facile l’approccio a questo strumento. Assieme alla ‘scala corta’ cui si accennava prima, il tutto contribuisce a eliminare quel vago senso di disorientamento che spesso assale al primo approccio con la baritona. Insomma, è proprio comoda e facile da suonare.

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E quanto a suonare suona, eccome! Naturalmente per questi strumenti sono le basse il punto cruciale, anche perché quelli che qui sono gli acuti, in definitiva, sono i medi per una chitarra normale e difficilmente suonano male. Le basse, si diceva, ci sono tutte. Tonde, definite, corpose e con un buon volume, che di solito è un altro punto dolente di queste chitarre. Si suona bene con le dita, grazie al nut largo e alla buona spaziatura al ponte, ma anche con il plettro lo strumento ha il suo perché; soprattutto per uno strumming leggero, in accompagnamento al canto: ragionando con un attimo di attenzione sulla tonalità che si sta utilizzando, si possono ottenere risultati molto interessanti.

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La chitarra monta anche un’amplificazione on board della Fishman, un classico Prefix Pro con controlli sulla fascia superiore (sigh!) che però viene ‘tarato’ appositamente per le frequenze in gioco. Non si tratta di un sistema esoterico, si sa, ma di un trasduttore che fa degnamente il suo dovere e garantisce sempre una buona resa, facile da settare e da utilizzare. Collegata all’amplificatore, la chitarra espande ulteriormente le sue possibilità timbriche verso il basso – naturalmente – e con un pizzico di effettistica si ottengo risultati davvero molto interessanti.
In conclusione viene proprio da dire: finalmente! Era ora che qualcuno mettesse a disposizione uno strumento di questo tipo: permetterà a molti di ‘scoprire’ la chitarra baritona.

mario.giovannini@chitarra-acustica.net

Scheda tecnica
 
Tipo: Chitarra acustica
Costruzione: Cina
Importatore: Via IV Novembre, 6/8 – 40057  Cadriano di Granarolo Emilia (BO) – Tel. 051 766648 www.casalebauer.it
Prezzo: € 1.028 (IVA inclusa)
Top e catene: abete Sitka massello
Fasce e fondo: palissandro laminato
Manico: mogano
Tastiera: palissandro
Ponte: palissandro
Binding: no
Meccaniche: Walden
Amplificazione: Fishman Prefix Pro
Larghezza al capotasto: 46 mm
Distanza Mi-mi al ponte: 58 mm
Scala: 26 ¾”
Tasti:  21

PUBBLICATO

 

 

 

Chitarra Acustica, 3/2013

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