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È online Chitarra Acustica n. 3/2013

È online il numero 3/2013 di Chitarra Acustica, di cui proponiamo l’editoriale di presentazione e che potete sfogliare, scaricare o richiedere nella sua versione cartacea su chitarra-acustica.net o nei migliori negozi di strumenti musicali.

«Chitarra, amore mio»

Spengo la radio: i risultati elettorali arrivano in modo caotico e l’Italia appare in bilico. Non riesco proprio a concentrarmi e cerco nel numero di Chitarra Acustica che stiamo chiudendo dei riferimenti rassicuranti. Il mio pensiero corre a “Chitarra, amore mio”, un ciclo di trasmissioni televisive del 1965 imperniate sulle figure carismatiche di Mario Gangi e Franco Cerri. Erano delle trasmissioni che offrivano della chitarra un’immagine molto aperta e trasversale, che avrebbe segnato me e molti della mia generazione in maniera indelebile e indirizzato molti aspetti del mio futuro lavoro.

“Chitarra Acustica”, n. 3, marzo 2013
Mario Gangi era un chitarrista classico sui generis: accanto alle sue attività più ‘rispettabili’ e ‘colte’, si esibiva con il Quartetto Cetra, suonava nell’Orchestra della Rai e al Festival di Sanremo anche la chitarra elettrica, scriveva arrangiamenti di canzoni dei Beatles, in “Chitarra, amore mio” accompagnava le canzoni napoletane insieme a Fausto Cigliano e duettava con Cerri. Sempre con Cerri, ha scritto nel 1982 quel Corso di chitarra a dispense che introdusse l’uso della tablatura nella didattica della chitarra classica. Per questa sua eccentricità è stato spesso criticato dagli accademici più paludati. Ma ciò non gli impedì di rappresentare, assieme all’allievo Carlo Carfagna, quella che fu definita la ‘Scuola romana di Santa Cecilia’.
Di questa scuola sembra essere un appassionato erede Roberto Fabbri, al quale abbiamo dedicato la copertina di questo numero. Allievo di Carfagna e autore di punta della Carisch per una didattica innovativa della chitarra classica, Roberto è al suo terzo disco solista in una veste rinnovata di chitarrista classico compositore.
Uno degli ospiti memorabili di “Chitarra, amore mio”, tra i quali ricordo anche un grandissimo flamenchista come Carlos Montoya e Giorgio Gaber con la sua Raspagni a spalla mancante, fu un poco noto Vittorio Camardese, sorprendente radiologo-chitarrista che già allora proponeva una forma di tapping e di tecnica a due mani sulla chitarra con corde di nylon, in strabilianti arrangiamenti di mambi e standard jazz.
Vittorio è il patrigno del cantautore-chitarrista Roberto Angelini, a sua volta presente in questo numero. E a sua volta Angelini discende da un’altra scuola romana, quella cosiddetta ‘seconda scuola romana’ animata da Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Max Gazzè e cresciuta negli anni ’90 al Locale di vicolo del Fico a Roma. Quella scuola riprendeva, rinnovandola musicalmente, lo spirito di un’altra ‘scuola romana’ ancora, quella dei vari Francesco De Gregori, Antonello Venditti ed Edoardo De Angelis, presente questo mese nella rubrica “Acoustic Tellers”; una scuola cresciuta al Folkstudio di Roma, dove anch’io ho ricevuto la mia formazione.
Ecco, i miei pensieri hanno ritrovato un filo conduttore. Adesso posso andare a dormire. Domattina i destini di questa nostra povera Italia saranno forse un po’ più chiari.

Andrea Carpi

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