Chi conosce Massimo capirà subito che in questo nuovo CD c’è dentro tutta la sua vita, un lavoro in qualche modo riepilogativo di un lungo percorso, un sommario di eventi che descrivono la storia di questo musicista che ha fatto della chitarra la propria arte e il proprio mestiere.
Urban Guitar è un viaggio alla scoperta di mondi diversi non sempre contigui od omogenei, ma che hanno alla base le sei corde e la maestria interpretativa di Varini. La chitarra si presenta sia nuda che vestita della voce di Rossella Zanasi, una voce grintosa e determinata che combatte ad armi pari con la tecnica chitarristicha di Massimo. “Luce”, “Sign Your Name”, “Smooth Operator”, “Come Together” sono i brani cantati, che danno a questo lavoro un’impronta diversa dai precedenti e aprono il CD a un pubblico più vasto, che difficilmente tollererebbe un disco solo suonato. Quello di non ‘annoiare’ è un vecchio problema dei chitarristi acustici, e questi inserimenti cantati danno a tutto il percorso d’ascolto una piacevole diversità.
Descrivere brano per brano le emozioni di ogni singolo pezzo sarebbe complesso e il giudizio sarebbe troppo personale. Certo è che durante l’ascolto si creano delle preferenze legate alle proprie esperienze e ai propri gusti: io per esempio reputo un bel gioiello “When the Castles Crumbled” (composto la notte del terremoto in Emilia), un brano nel quale ho trovato molta italianità, molte citazioni – forse inconsce – della musica di Piovani. Sarà questione di gusti, ma le cose più ‘romantiche’ di Varini sono quelle che mi catturano di più: sembra proprio che in quei brani Varini trovi la sua giusta lunghezza d’onda comunicativa. Neanche una nota si perde e alla fine del brano ogni singola nota suonata la ritrovi dentro di te, conservata nel giusto ordine pronta a essere riassaporata dalla memoria. “Leonanna” è un altro pezzo importante della vita del chitarrista, un brano in cui il cuore scivola attraverso le mani bagnando le corde della chitarra di passione e amore.
Questo lavoro restituisce a Massimo la sua dimensione pop, che è un po’ all’origine di una così lunga carriera: un CD autobiografico, che evidenzia le diverse esperienze musicali maturate negli anni e che qui ritrovano un giusto momento di riflessione. In effetti questo disco lo trovo molto ‘da palco’, molto suonato, molto ritmico, deciso e aggressivo. “Il mio mondo è in Do settima” è un esempio di set live, che identifica questa voglia di spettacolo e di musica dal vivo. Che il ‘vecchio’ rocker sia tornato tra noi armato di una chitarra acustica?
Registrazione e suono come sempre impeccabili.