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San Teodoro

Io resto a casa… e suono!

(Simona Grasso) –

Sì, sono tempi difficili e ricchi di incertezze. Tutti, chi più chi meno, sono stati coinvolti o addirittura travolti dalle vicende legate al Coronavirus.

In prima istanza un pensiero va ai malati, ai medici, agli infermieri e a chi, in generale, è rimasto in prima linea e al lavoro per fronteggiare questa emergenza, permettendo (a chi può) di rimanere a casa. A tutti loro io dico un mesto ma profondo “Grazie”!

Per noi musicisti di professione non è certo un periodo semplice, ma fra tanti possiamo ritenerci anche “fortunati”.

Sì, può sembrare una parola un po’ forte, in questo periodo in cui per tutti (musicisti e non) si affollano i punti di domanda e le paure legate alle conseguenze di questa pandemia mondiale. Cosa succederà più avanti? Quando torneremo alla normalità? Come cambieranno le nostre vite e le abitudini quotidiane nel prossimo futuro? E cosa succederà a livello economico?

Avrò ancora un lavoro?

Quindi sì, io mi sento fortunata, perché in questo momento ho l’opportunità di lavorare su tutte quelle cose importanti, che per vari motivi negli ultimi anni ho dovuto rimandare.

Rimango a casa e suono, studio, leggo, lavoro su vari progetti con la musica, proseguo il libro che sto scrivendo da tempo e che negli ultimi mesi, per cause personali, ha subìto un forte rallentamento.

Per certi versi questo periodo mi ricorda quando ero una giovane studentessa, in cui mi prendevo tanti spazi solo per me, per divertirmi senza dover niente a nessuno e provando grande senso di libertà.

Parlando con alcuni amici “non musicisti” ho percepito questo senso di noia, che spesso attanaglia famiglie intere. In un primo momento mi sono detta “Beh, ma se ti annoi, vuol dire che non hai interessi e non sfrutti il tempo libero a tua disposizione… Che peccato!”.

Ma poi ho pensato che semplicemente ci sono vite e storie diverse per ognuno di noi e non è nemmeno giusto puntare il dito su chi ha una visione diversa dalla propria.

Senza contare, per esempio, chi invece degli interessi ce li ha, ma magari a casa non può praticarli, come certi sport, per esempio.

Per questo mi sento fortunata: ho una passione che genera un fuoco interiore, che mi porta a impiegare il tempo in maniera utile, per me e anche per gli altri, che spero beneficeranno del mio lavoro a casa quando tutto questo finirà.

Noi musicisti, in questo momento, abbiamo la possibilità di rinnovarci e ritrovarci, di essere creativi per noi stessi e per gli altri. Diamoci da fare e sfruttiamo questo tempo in casa facendo sia ciò che serve (cura dei propri figli, pulizie extra, giardinaggio, lavori pratici, ecc.), ma anche ciò che abbiamo voglia di fare, beneficiando dell’appagamento che ne seguirà.

Leggiamo, studiamo, approfittiamone per condividere la nostra passione coi familiari, lavoriamo su noi stessi e su ciò che ci piace, per essere non solo musicisti migliori, ma anche persone migliori.

Cogliamo spunto per arricchirci (almeno spiritualmente), facendo cose nuove o portando a termine le vecchie: questo farà bene all’anima e darà un senso a questa sosta forzata.

Non rimaniamo sopraffatti dall’ozio o dalle paure di quel che sarà, ma stringiamoci virtualmente in un progetto comune e di condivisione nell’occupare il tempo in maniera funzionale.

Noi tutti dobbiamo essere positivi, pensando che torneranno i momenti di socialità, in cui potremo tornare a riabbracciare fisicamente amici e parenti. Usciremo dalle nostre case per tornare a fare tutto quello che finora ci è sembrato qualcosa di assolutamente normale, ma che invece è un dono prezioso: la vita ci insegna che non bisogna mai dare nulla per scontato.

Insomma… Rimaniamo uniti e tutto andrà bene!

Un abbraccio a tutti.

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