Autoproduzione e tecnologie di sopravvivenza
(di Francesco Manfredi) – Cari chitarristi, cantautori, videomaker e artisti tuttofare, come va?
Sarebbe bello potersi dedicare a una sola cosa nella vita, farla meglio di tutti e diventare ricchi e famosi grazie a quell’unica passione, vero?
Bene, sappiate che qualunque cosa crediate di saper fare c’è sempre un bambino cinese pronto a umiliarvi! Quelli cominciano a tre anni e studiano venticinque ore al giorno, come potete pensare di batterli? A livello tecnico è impossibile e su YouTube potete trovare musicisti di dodici anni che Paganini in confronto era un principiante.
Allora che fare? Per vincere la guerra dobbiamo batterli sulla creatività e sulla poliedricità. Oggi però la nostra rubrica superpoliedrica non parlerà né di filosofia né di tecnologia, ma solo di ciò che ho scoperto smanettando su vari strumenti a fiato nel corso degli anni e del perché mi hanno fatto crescere anche come chitarrista.

1. Intonazione e postura. Dopo anni e anni seduti e, probabilmente, con la schiena curva sulla chitarra acustica, vi sentirete rinascere imbracciando un flauto traverso! Poi chi ama la chitarra elettrica e i bending alla Mark Knopfler e alla David Gilmour saprà che la loro caratteristica è la dinamica e l’intonazione. Quindi anche i chitarristi devono essere intonati! Con l’aiuto di un semplice accordatore elettronico e lavorando sugli intervalli di ottava, anche strumenti problematici come la tromba e il flauto possono essere intonati e, alla fine, sarete più intonati anche come chitarristi e cantanti. Se il vostro orecchio è pessimo, allora scegliete il clarinetto o il sax contralto o tenore; quello soprano meglio di no, è molto difficile da intonare negli acuti.
2. Lettura a prima vista e improvvisazione. Essendo noi chitarristi forniti di buona memoria e ottima pigrizia, dimentichiamo quanto sia importante la lettura degli spartiti. Se il pianoforte può essere frustrante a causa delle due mani e delle due chiavi, sappiate che gli strumenti a fiato sono molto più semplici. In pochi mesi leggerete a prima vista senza dover guardare le mani. Anche improvvisare è più semplice: vi libererete dei pattern e delle pentatoniche, e le frasi avranno finalmente delle pause sensate, poiché sarete costretti a respirare!
3. Repertorio e cultura musicale. L’amore per la chitarra può a volte renderci sordi verso gli altri strumenti e verso l’arrangiamento dei brani. Inoltre ci porta spesso ad ascoltare solo chitarristi. Con la tromba riscoprirete Bach e Morricone, col clarinetto Mozart, col flauto Debussy, col sax tutto il bebop e persino Kenny G! Per finire, rispolverate la vostra melodica delle scuole medie o addirittura quella porcheria di flauto dolce da tre euro. Se riuscite a suonare intonati con quello e ad essere espressivi, beh, allora il bambino cinese dovrà davvero tornare dalla mamma con la coda tra le gambe!

Francesco Manfredi
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