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Sole

Sole

Sole! Che gioia la nostra lingua: una parola può veramente riscaldarti il cuore, farti sentire felice e spensierato! Guardate dalla finestra la città, il mare, la pianura, le colline, non importa cosa, guardate e immaginate: qualunque orizzonte illuminato dal sole rende lo spirito soave e leggero.

Si narra che i più grandi matematici fossero del Sud, lì dove il sole – in maniera più insistente e costante – invoglia alla riflessione, alla quiete, alla gioia del pensiero. Ma questo non è vero: il sole, con i suoi effetti benefici, colpisce ovunque. Anche nella più fredda e uggiosa cittadina, un semplice raggio di sole allontana la malinconia e rende la giornata diversa, luminosa, meravigliosa.

È un pensiero personale, probabilmente non per forza condiviso, anche se –onestamente – non ho mai sentito nessuno osannare la nebbia o un cielo nuvoloso intriso di pioggia. Per cui, o i miei conoscenti si assomigliano tutti, oppure una bella giornata con il sole rende tutti in qualche modo più allegri e felici.

Però, probabilmente… se le giornate fossero state tutte soleggiate, ci saremmo persi una parte importante della nostra discografia: non credo che Tenco, Paoli e chissà quanti altri sarebbero rimasti a casa per raccontarci le loro storie! Una bella giornata li avrebbe sicuramente invogliati a fare una passeggiata, per godere del calore profondo della natura.

A qualcuno, un giorno, hanno domandato perché scriveva solo canzoni tristi. Rispose che la colpa era del brutto tempo, che gli ispirava quelle melodie. Gli chiesero allora perché non scriveva nelle belle giornate: rispose che in quelle ne approfittava per uscire.

Ricordate gli ultimi mesi di scuola, quando la bella stagione spazzava via l’inverno? Chi aveva voglia di stare seduto dietro una scrivania a fare i compiti! Il calore, che ‘trapanava’ le tapparelle, ci scardinava dalla sedia invitandoci alla fuga.

Be’, allora, forse una giornata scura ogni tanto non fa male. Anzi, ci aiuta ad apprezzare meglio la luce, regalandoci il piacere della rinascita, dell’energia, che solo il sole riesce a instillarci.

Ora arriva Natale. E si sa che queste festività portano con sé un po’ di malinconia, chissà perché! I regali, gli alberi, i presepi, le case adorne e piene di luci dovrebbero ispirare gioia e allegria. Invece non è così: le persone s’incontrano, si scambiano regali e promesse, si ricongiungono, si ritrovano in famiglia… con l’unico scopo di farsi compagnia. La ragione potrebbe essere proprio quella della mancanza del sole: Natale arriva d’inverno e quindi è più difficile che i raggi illuminino le nostre giornate. Allora ci pensano gli amici o i parenti a mitigare la mestizia del periodo.

Quest’anno sarà ancora più dura. Non sarà possibile condividere, non sarà possibile festeggiare, e probabilmente il nostro animo sarà ancora più cupo e triste, per colpa dell’inverno e per la mancanza del sole.

Saranno invece tante le persone ‘sole’, che ‘da sole’ dovranno trascorre questo momento tanto atteso. Accadrà soprattutto alle persone anziane, che non potranno godere di quel momento di gioia che è l’abbraccio di un nipote, la cena in famiglia, i regali sotto l’albero. E purtroppo, per la prima volta, la parola ‘sole’ non potrà essere declinata in ‘soleggiato’, ma dovrà sottostare al più ignobile dei destini, trasformandosi in ‘solitudine’.

Guardiamoci attorno, bussiamo alla porta accanto, quella che la frenesia del nostro lavoro ci ha fatto sempre trascurare e ignorare. Perché il sole può essere in ognuno di noi, pronto a regalare un momento di felicità.

Buon fingerpicking e buon Natale!

Reno Brandoni

Editoriale: Chitarra Acustica Dicembre 2020

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