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Collings vs Waterloo

Chitarre acustiche Collings OM2H e C10, Waterloo WL-14X
cover-0116-400(di Reno Brandoni) – Credo che il mio incontro con le chitarre Collings risalga a molti anni fa. Dico ‘credo’ perché la memoria non mi assiste e solo gli eventi possono aiutare i miei ricordi. Ho registrato il mio CD Zingarom interamente con una Collings, la mia OM2H numero di matricola 8139. Era il 2004 e già da qualche anno possedevo quello strumento, quindi probabilmente ho la chitarra dal 2002. All’epoca il nome di Collings era quasi totalmente sconosciuto in Italia, solo pochi veri appassionati ne avevano sentito parlare. Io ignoravo totalmente il brand ed ero alla ricerca di uno strumento vintage. Precisamente avrei voluto una ‘vecchia’ Martin, ma i prezzi erano proibitivi, il listino di George Gruhn urlava valori irraggiungibili e così potevo solo desiderare e sognare. In una delle lunghe conversazioni con il mio amico e ‘consulente’ Stefan Grossman è uscito per la prima volta il nome di Bill Collings. Stefan mi ha parlato in maniera entusiasta delle chitarre di Bill e mi ha detto che suonavano proprio come delle vecchie Martin. Fu così che mi sono deciso a tentare l’azzardo e, fidandomi dei semplici consigli del mio amico, ho ordinato la mia Collings.

Ho poi avuto modo di conoscere Bill Collings e tutta la sua produzione. Il suo stand è diventato meta fissa nei miei viaggi-reportage al NAMM di Los Angeles. Proprio in una di quelle mie incursioni, seduto nel suo stand, Bill mi ha presentato per la prima volta il progetto Waterloo, mostrandomi una chitarra dall’aspetto sobrio, legni e stile vintage, replica di uno strumento del periodo della Grande Depressione. Chitarre essenziali, senza niente di eccessivo, ma con tutto l’indispensabile a disposizione.

Waterloo

Ho tentato più volte di suonarla, ma oltre alla leggerezza e alla morbidezza della tastiera non sono andato: il rumore di fondo del NAMM non mi permetteva di poter apprezzare la qualità sonora dello strumento. L’anno scorso la stand di Collings si è ‘duplicato’, regalando alle Waterloo uno spazio, un’identità e una dignità propria. Ma il desiderio di provarne una è rimasto insoddisfatto fino a quando Ignazio Vagnone, incontrato al Second Hand Guitars di Milano di quest’anno, avendo saputo del mio desiderio, mi ha promesso di farmene avere una in prova. E così è stato: qualche settimana dopo ho ricevuto direttamente dalle sue mani una WL-14X. Ignazio mi ha anche parlato di una nuova Collings C10, che era tra le mani della cantautrice Camilla Conti, così non ho potuto fare a meno di invitarla per registrare un suo video e approfittare per provare anche questo strumento.

Ora sul mio divano rosso giacciono la mia vecchia Collings, la nuova ‘vecchia’ Waterloo e l’inedita C10. Così è nata l’idea di questa ‘sfida’ che mette a confronto strumenti diversi, ma di grande qualità.

waterloo-2Iniziamo a parlare della WL-14, che della linea Waterloo è il modello di punta e l’ispirazione che ha dato inizio a tutto il progetto. Al momento si tratta di un modello unico, ma con una serie infinita di varianti che possono essere richieste. Intanto il colore, che può essere nero o sunburst. Inoltre è possibile scegliere il tipo di catene interne: X-bracing, per un suono più bilanciato ed equilibrato, o Ladder-bracing, con un suono medioso e legnoso, ideale per il fingerstyle blues. Può anche essere scelto il profilo del manico, dal pronunciato V-shape, molto vintage, fino a profili più sottili che possono anche essere personalizzati a richiesta del cliente. Il manico può avere il trussrod per ottimizzare le funzioni di setup oppure, per gli amanti del vero vintage, una semplice T-bar che non permette alcuna regolazione, ma garantisce una maggiore leggerezza dello strumento.

Lo strumento ricevuto in prova ha le catene interne a X e il manico con un profilo V-shape. Rimango immediatamente impressionato dalla leggerezza, dalla bellezza dello strumento e dalle meccaniche in vero old style. Il primo impatto è imbarazzante: sembrerebbe che il profilo del manico, così pronunciato, renda lo strumento difficilmente suonabile, stancando facilmente la mano sinistra. Invece suono e suono, provandola per ore, senza avvertire alcun fastidio; anzi, trovando molto agevole qualsiasi posizione, sia con il barré che con il pollice sulla sesta corda. Il suono è molto ben equilibrato, ideale per essere registrato o per essere ‘controllato’ sul palco, ma quello che mi colpisce è il sustain: la durata del suono è impressionante; permette un controllo sulle note difficilmente raggiungibile, ogni passaggio regala al successivo armoniche e suoni che creano un background sonoro a stento replicabile con altri strumenti. In conclusione, è uno strumento che non smette di stupire: si fa amare e diventa difficile separarsene, cosa che purtroppo devo fare poco dopo per restituire la chitarra al legittimo proprietario.

Collings-OM2HOra è il turno della Collings C10. Ho appena finito di registrare il video di Camilla Conti (https://youtu.be/3iDZ_-uP_lI) e sono curioso di capire come reagisce al mio tocco ‘senza unghie’ (https://youtu.be/H0hkHziRObY). La C10 è una chitarra della famiglia delle parlor, ovvero una chitarra dalla cassa piccola (stile L-00). Rispetto alla OM ha una vita più sottile, il che la rende molto più maneggevole, tant’è che la stessa Collings la suggerisce ai chitarristi elettrici che vogliono avvicinarsi al suono acustico. Il profilo del manico più sottile incentiva questa scelta, rendendo lo strumento più fluido nell’esecuzione di scale e passaggi veloci. Fasce e fondo sono in mogano. Il modello in prova è una versione custom MH: significa che il top, invece di essere in abete Sitka (come nei modelli standard), è anch’esso in mogano. Anche la larghezza della tastiera al capotasto, che nel modello standard dovrebbe essere di circa 43 mm (1 11/16”), nel modello custom è di circa 44,5 mm (1 3/4”), il che la rende ancora più comoda e ‘spaziosa’ per le mie grandi dita. Le catene pre-war (pre-war bracing) regalano quel suono vintage che ha sempre caratterizzato il timbro delle Collings. Lo strumento risponde bene al tocco con le dita, ma anche con il plettro tira fuori un’anima inaspettata, piena di volume e densa di armoniche.

La sfida si conclude con una serie di duetti tra la Waterloo, la ‘vecchia’ OMH2 e la C10-MH. È una sfida di cui potrete vedere i video sul nostro canale YouTube (per la Waterloo: https://youtu.be/jiumn7IpXLU). La Collings si conferma una chitarra completa, sicuramente con una personalità ben definita e un carattere sonoro adatto a ogni stile. La Waterloo è uno strumento per appassionati che amano il vintage e vogliono quel suono e quella sobrietà, dai caratteri essenziali ma di grande qualità.

Alla fine non vince nessuno. Emerge la qualità della Collings, la bellezza del suono, il fascino degli strumenti e la passione di Bill che, come sempre, regala a noi chitarristi nuovi sogni e desideri.

Reno Brandoni

Scheda tecnica
Collings OM2H
Tipo: chitarra orchestra model
Origine: Stati Uniti
Top: abete Sitka
Catene: pre-war scalloped bracing
Fasce e fondo: palissandro indiano
Manico: mogano
Tastiera: ebano
Ponte: ebano
Meccaniche: Nickel Waverly con ratio 16:1
Prezzo: 4186

Scheda tecnica
Collings C10-MH
Tipo: chitarra parlor
Origine: Stati Uniti
Top: mogano
Catene: Pre-war scalloped bracing
Fasce e fondo: mogano
Manico: mogano
Tastiera: ebano
Larghezza al capotasto: 44,5 mm (1 3/4”)
Ponte: ebano
Meccaniche: mini-tuners Nickel Schaller con ratio 1:14
Prezzo: 4840

Scheda tecnica
Waterloo WL-14X
Tipo: chitarra parlor
Origine: Stati Uniti:
Top: abete
Catene: X-bracing
Fasce e fondo: mogano
Manico: mogano
Tastiera: palissandro indiano
Ponte: ebano
Binding: avorio
Meccaniche: Golden Age Restoration
Prezzo: 2670

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