Echi di musica popolare, dall’Africa al Mediterraneo, dal Sud America al jazz… insomma, il Sud e il Nord del mondo che s’incontrano. In canzoni originali, in italiano, suonate in chiave acustica. In una sorta di ‘non luogo’ individuato in ‘acustiche latitudini incrociate’.
Macadam è un trio acustico che nasce una decina d’anni fa, passando da un’iniziale fase elettrica all’attuale acustica intorno al 2008. La loro è una garbata e raffinata musica d’autore che presenta elementi rock-blues, reminiscenze jazz, musica etnica afromediterranea. Il trio pavese è formato da Ivano Grasselli, cantante, chitarrista acustico, autore di musiche e testi, nonché valido polistrumentista (percussioni, melodica, basso acustico); Betti Verri, alla voce e piccole percussioni; Marco Sannella, al contrabbasso.
Hanno scelto di chiamare il loro CD con un ossimoro (le latitudini, così come le longitudini – per definizione – non s’incontrano mai). Sarà stato il gusto di evidenziare il contrasto degli elementi fondanti della loro musica? Oppure un puro e semplice gioco per portare l’ascoltatore in un ‘altrove’ dove tutto è possibile? Sta di fatto che la suggestione funziona, ché l’ascolto delle dodici tracce di Latitudini incrociate risulta molto piacevole, favorito dalla delicatezza degli arrangiamenti strumentali, al cui apice troviamo i begl’intrecci di chitarre acustiche ad opera di Grasselli, sempre in perfetto equilibrio tra canzone d’autore e folk. Un lavoro che denota una buona vena compositiva, un raro equilibrio tra testi e melodia, una levità d’insieme che non impedisce comunque ai singoli brani di mostrare il proprio carattere specifico. Su tutti spicca, a parer nostro, “Lisbona”, proprio per le sue sonorità e il tema trattato, perfetto crocevia di una geografia immaginaria di cui Macadam sono degni abitanti.
Gabriele Longo