(di Francesco Manfredi) – Cari musicisti combattenti, finalmente in licenza!
Tornato dal fronte per qualche giorno, mi cimento subito in un progetto audio video da completare in un solo pomeriggio e con pochi mezzi. Poco male, è un’occasione per imparare e per condividere con voi qualche trucco per quando il tempo e il budget stringono. L’obiettivo è realizzare un demo video di un duo cantante-pianista, Gabriella Curlante e Diego Calcagno, da presentare alle agenzie di spettacolo. Ormai son finiti i tempi del demo su cassetta o su CD, tutti vogliono anche il video, o solo quello. Andate in un pub scalcinato o in un albergo di lusso e probabilmente vi diranno la stessa cosa: «Avete qualcosa su YouTube?»E allora, pronti… via!
Trucco n. 1: pianificare tutto e affittare due ore in uno studio di registrazione
Lo so che sarebbe forte la tentazione di risparmiare e registrare a casa con la tastiera o il pianoforte verticale, ma volete mettere un bel pianoforte a coda? E allora prenotiamo un paio d’ore in una sala, in questo caso lo studio Alfa Music di Roma, con uno Yamaha C3 e un’ottima acustica, cioè più asciutta possibile, tanto poi aggiungeremo il riverbero in fase di montaggio. Se ci fosse riverbero naturale nella sala avremmo meno possibilità di intervenire dopo, perché la traccia del pianoforte rientrerebbe molto di più nel microfono della voce e la voce nei microfoni del pianoforte.
Trucco n. 2: registrare a tracce separate l’audio
Proprio per poter regolare i volumi senza problemi di controfase e altri artefatti, useremo un registratore multitraccia portatile tipo Zoom H4n e metteremo la voce su un canale mono, con microfono dinamico che la cantante terrà in mano o sull’asta per dare la sensazione del live a chi guarda il video, mentre il pianoforte userà il microfono stereo del registratore stesso su una traccia stereo. La voce si ‘siederà’ così esattamente al centro del panorama stereo e, togliendo poi con l’equalizzatore un po’ di medi intorno ai 500 Hz del pianoforte, risulterà chiara e non dovrà competere per le stesse frequenze con l’accompagnamento. Sarà buona norma usare anche un filtro passa-alto per togliere i bassi sotto i 50 Hz al piano e sotto i 100 Hz alla voce. L’equalizzatore va sempre usato però con parsimonia e con campanature e shelf molto morbidi per non snaturare il suono naturale.
Trucco n. 3: registrare a tracce separate il video
Vi sarete posti certamente una domanda a questo punto: a che servono allora i microfoni delle telecamere, spesso di ottima qualità? A nulla, se non per sincronizzare le tracce audio e video in fase di montaggio.
Useremo comunque la telecamera con i microfoni migliori per il totale, cioè per una ripresa statica su treppiede di entrambi i musicisti; così, se qualcosa andasse storto con l’audio a tracce separate, avremmo comunque una registrazione stereo di emergenza.
La telecamera B, che può essere anche una macchina fotografica reflex o mirrorless, la useremo per dare un po’ di dinamica al video, quindi la monteremo su un monopiede video (cioè con snodo fluido alla base o alla testa) e andremo in giro per la sala cercando angolazioni interessanti e varie senza rientrare nell’angolo di ripresa della telecamera A.
Trucco n. 4: trucco, parrucco e sorriso
In alcuni casi, visto che i musicisti son presi dall’ansia di prestazione, dovrete fare anche da registi e direttori di scena, quindi dovrete verificare che non si vestano dello stesso colore dello sfondo, che si mettano un po’ di fard in viso per non riflettere le luci, che non ci siano oggetti brutti nell’inquadratura (tipo custodie di chitarre o altro come, ahimè, è capitato a noi… e ce ne siamo accorti troppo tardi) e soprattutto che i musicisti non siano troppo seri. Di questo per fortuna mi sono accorto in tempo e ho suggerito di sorridere di più.
Trucco n. 5: correre a fare il montaggio
A questo punto un’altra domanda vi sarà sorta spontanea: perché usare un registratore portatile invece di usare le attrezzature professionali e il ProTools dello studio? Semplice: così risparmiamo soldi e tempo (e in futuro, se l’esperimento funziona, potremmo usare queste tecniche anche in un pub o in una sala prove).
Ricordiamo che l’obiettivo è fare un demo video e non un disco, quindi la fase di verifica dell’audio la posso anche fare con le cuffie mentre guido verso casa, senza dover aspettare che il fonico esporti le tracce. Visto che domani mattina il video va consegnato ogni minuto è prezioso. E allora pronti alla guerra a colpi di mouse!
Arrivo a casa, apro Final Cut, sincronizzo tutte le tracce audio e video creando un multicam clip, metto in mute l’audio delle telecamere, equalizzo e comprimo piano e voce (rapporto di compressione 2:1 per la voce e 3:1 per il piano), metto il riverbero sulla voce, scelgo le take migliori delle tre canzoni e uso circa metà di ogni canzone per restare nei 5-6 minuti richiesti dall’agenzia. Faccio un po’ di color correction, esporto tutto in H.264 et voilà: in 2 ore di ripresa e 3 ore di montaggio il demo è servito!
Domani riposo e poi si torna al fronte per una nuova battaglia.<
Per guardare il video:
youtube.com/acoustictellers
Se avete altri trucchi, consigli o esperienze da condividere per realizzare demo audio e video, lasciate un commento su:
facebook.com/groups/acoustictellers
oppure francescomanfredi.net